FESTIVAL PIANISTICO INTERNAZIONALE

All’insegna della rinascita l’inaugurazione del 60°Festival Pianistico

per festeggiare Capitale della Cultura

Il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo taglierà il nastro della 60esima edizione il 28 aprile e il 29 aprile 2023 con due concerti inaugurali dedicati al tema della rinascita che si innestano nel palinsesto di Capitale italiana della Cultura.
La storica manifestazione, che dal 1964 unisce le due città nel segno della musica classica, continua il percorso biennale iniziato nel 2022 con “Novecento Suite” alla riscoperta della musica dell’ultimo secolo, lontano dal pregiudizio di una musica difficile e oscura. Se nel 2022 le lancette si erano fermate al 1939, nel 2023 il Festival abbraccia il resto del secolo fino ad arrivare alla contemporaneità.
L’approccio non sarà strettamente cronologico né monografico, ma basato su un repertorio attentamente selezionato di oltre 30 compositori. Più che le avanguardie, il 60°Festival si appresta a esplorare dunque l’anti-avanguardia, alla ricerca di una musica che possa parlare un linguaggio contemporaneo e aprirsi all’ascolto senza bisogno di sovrastrutture. Per citare alcuni dei nomi che il pubblico potrà incontrare al 60°Festival: la Russia dei conclamati Rachmaninov, Šostakovič, Prokof’ev, ma anche quella di Schnittke e Kapustin; certamente l’America di Bernstein, ma anche di Adams e
Rzewski; non mancheranno le contaminazioni con il mondo del cinema o le incursioni oltre la Manica con i grandi autori contemporanei Nyman e Jenkins; spazio infine anche ai compositori italiani più noti dell’ultima generazione Silvia Colasanti, Carlo Boccadoro e Nicola Campogrande.
Il 60° Festival verrà inaugurato venerdì 28 aprile 2023 al Donizetti di Bergamo e sabato 29 al Teatro Grande di Brescia dalla Filarmonica del Festival diretta da Pier Carlo Orizio, direttore principale dell’orchestra, con solista Mikhail Pletnev, uno dei più apprezzati pianisti e direttori al mondo.
Il tema dell’inaugurazione sarà la rinascita, intesa sia come rinascita individuale che come quella di un popolo. Un percorso sonoro da vivere e soprattutto ascoltare ad occhi aperti, grazie ad una drammaturgia della luce e dell’immagine che stimolerà il pubblico ad immergersi e riconoscersi nella musica eseguita.
Il grande Pletnev, ospite del Festival per due recital nel 2021, sarà solista del Concerto per pianoforte e orchestra n.2 di Rachmaninov, di cui nel 2023 ricorreranno i 150 anni dalla nascita. Il Concerto di Rachmaninov venne infatti composto dopo un periodo di forte depressione e dedicato al dottor Dahl, lo psicanalista grazie al quale l’artista superò la crisi. Rachmaninov, pur non avendo mai scritto musica da film, con il suo linguaggio apre la strada ai grandi compositori di colonne sonore come Williams, Morricone e Nyman. A seguire l’orchestra eseguirà la Sinfonia n.9 di Šostakovič, uno dei capolavori del compositore russo. L’opera fu fortemente criticata dal regime sovietico perché avrebbe dovuto rappresentare la grande vittoria dopo la Seconda Guerra Mondiale. Quando tutti si aspettavano dal compositore più in voga del tempo una sinfonia trionfale che potesse eguagliare, se non superare, la Nona per eccellenza (quella di Beethoven), Šostakovič realizzò un piccolo gioiello dal linguaggio brillante e dai toni quasi umoristici, diametralmente opposti alla magnificenza di Beethoven, realizzando un’opera unica che conquistò l’unanime successo del pubblico.
Le informazioni di biglietteria verranno rese note prossimamente in occasione della presentazione del cartellone completo della 60esima edizione.

Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo Il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo è stato fondato nel 1964 da Agostino
Orizio in onore di Arturo Benedetti Michelangeli. Una delle sue caratteristiche distintive è la fisionomia a tema, con un filo conduttore che, di volta in volta, mette a fuoco un autore, un ambiente culturale, un periodo storico.
Da oltre cinquant’anni ospita le orchestre e i solisti più famosi nelle splendide cornici del Teatro Grande di Brescia e del Teatro Donizetti di Bergamo. Al Festival sono apparsi non solo eccelsi pianisti quali Benedetti Michelangeli, Magaloff, Richter, Arrau, Pollini, Ashkenazy, Lupu, Zimerman, Brendel, Argerich, Kissin, Sokolov, ma anche strumentisti, cantanti e direttori del calibro di Abbado, Rostropovich, Muti, Pavarotti, Maisky, Ughi, Gergiev, Giulini, Sawallisch, Solti, Maazel, Chung, insieme a orchestre quali Berliner Philharmoniker, Wiener Philharmoniker, London Symphony, Chicago Symphony.
Socio fondatore di Italiafestival, nel 1986 il Festival ha ricevuto il Premio Abbiati della Critica musicale italiana e la Medaglia Liszt del Ministero della Cultura Ungherese.
L’edizione 2018 si è distinta per la presenza di Martha Argerich in residence per la prima volta in Italia dopo 12 anni e per il successo di pubblico con 24 mila presenze totali. A Brescia, il concerto in onore della Canonizzazione di San Paolo VI, diretto da Riccardo Chailly con l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala, è stato trasmesso in diretta radio e tv da Rai.
Nel 2020 a causa del Covid-19 il Festival ha dovuto giocoforza spostarsi di periodo e di sede.
Ciò nonostante è riuscito a proporre un’edizione straordinaria, dal titolo Vite parallele – Beethoven e Schubert, che ha avuto un seguito particolarmente felice con la produzione della docuserie Con le note sbagliate – Beethoven, Schubert e la visione Rattalino trasmessa a marzo 2021 su Rai 5 e ora disponibile su RaiPlay.

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